giovedì 4 dicembre 2014

essere No-Global

La rivoluzione- è una questione di scelte quotidiane.


Non serve votare la Lega o l'UDC se poi nel quotidiano...si comprano tonnellate di prodotti fabbricati in cina o si consumano le schifezze transgeniche delle grandi multinazionali americane che abusano degli OGM.

La rivoluzione parte anche da ciò che serviamo in tavola.
La dittatura del capitale, che vuole privarci della Democrazia in favore dei voleri delle grandi industrie, va combattuta su ogni fronte.
Cibo biologico, mezzi di trasporto pubblico, denaro contante...
I mezzi con cui opporsi alla macchina delle banche sono tanti <3

Un caldo abbraccio <3 <3


sabato 29 novembre 2014

Appello di Salvini agli intellettuali: Fate Sintesi

Appello ( undeground) di Salvini agli intellettuali: Unitevi e fate una SINTESI 

bambini indaco, rivoluzionari, anarchici, intellettuali dissidenti...tutti uniti con Salvini per l'utopia?



Dopo aver constato che Renzi e gli esponenti della sinistra sono a favore della dittatura dell'impero europeo e che con la loro politica promuovono le lotte tra poveri, non resta che cercare i valori di solidarietà, mutualismo e reciproco sostegno...nella destra.

Ma, paradossalmente, ecco che dalle ceneri del centro-destra spunta Salvini, che , come afferma Fusaro, è più vicino al pensiero anti-capitalista di Marx rispetto ai politici che si definiscono "filo-comunisti".

 Il Capitano del " Fronte nazionale" si sta imponendo come rappresentante di valori di"sinistra" in un paese che oramai è ridotti in schiavitù dai politici manipolati dalle banche tedesche. Amico degli oppressi e dei lavoratori, sostenitore del federalismo e promotore della Sovranità Nazionale, Salvini sta abolendo il concetto di partito " della Lega" per creare ...un recipiente in cui unire tutti i dissidenti e gli oppositori al regime dell'Unione Europea.

Salvini, consapevole di dover oramai distruggere le etichette che per troppo tempo hanno tenuto separati gli individui simili ha deciso di bruciare una volta per tutte le bandiere che anzichè unire il popolo ...lo frammentano ancor di più.

Salvini, oramai, non è più il rappresentante di un partito bensì è il simbolo di un filone di pensiero...a cui fanno  capo sempre più intellettuati. Da Pietrangelo Buttafuoco a Massimo Fini, da Renato del Ponte a Fabrizio Fratus i ribelli di tutta italia si stanno coalizzando per creare qualcosa di mai visto prima: Un'unione sovrapartitica.


I giovani anarchici delle università che vogliono il comunitarismo e l'autogoverno delle regioni , i marxisti più svegli che vogliono liberarsi dalla dittatura delle grandi multinazionali americane ed  i militanti di casa-pound che voglio staccarsi dall'euro e riscoprire i valori " formali" di una volta nella visione salviniana trovano  terra fertile in cui piantare i propri semi.

" Il Talebano" è un giornale milanese che  offre una sintesi tra la destra e la sinistra. Da tempo, ad esempio, teorizza la necessità della moneta complementare. Quest'idea, in voga nei centri sociali come il macello e il leonkavallo, è stata sponsorizzata più volte anche dal candidato sindaco nazionalista  di Pavia Mauro Manfrinato. Il progetto verrà  concretizzato da gennaio 2015 grazie ad Andrea Gibelli ed Angelo Ciocca, della ex-Lega Nord.

Ed è proprio attorno a questo giornale, col sostegno della casa editrice Ritter e la simpatia di Generazione Identitaria,  che è nato il progetto " Sintesi", ossia una piazza in cui unire tutti gli intellettuali che sono stufi di vedere l'Italia annientata dalla sua stessa classe dirigente.Grazie al lavoro di Vincenzo Sofo e l’antropologo Fabrizio Fratus gli  intellettuali, i pensatori ed  rivoluzionari stufi della politica classica in “ Sintesi” possono trovar un luogo in cui unirsi e combattere assieme contro ai nemici comuni : L’Eurocrazia, la dittatura delle banche e la perdita della Sovranità Nazionale.

Se anche a te interessa questa visione della politica dall’”alto”, libera dalle sovrastrutture e dalle ipocrisie del governo, inizia a seguire il circolo rivoluzionario Sintesi!

 E ricorda: Salvini ci strizza l’occhio !

http://www.sintesi-reloaded.it/it/







sabato 15 novembre 2014

Elogio del Razzismo

Cari Fratelli, questo articolo è scritto da una ragazza che vuol fare della sua vita veicolo di Pace e Serenità.

 Il Mondo è saturo di menzogne e ipocrisia: Bisogna spogliarsi al più presto di tutti questi veleni! 
 L'Anima nostra è sulla terra per un solo ed unico motivo: Amare.
E, per fa ciò, bisogna liberarsi dai dogmi imposti dalla storia e dalla politica.

Le razze esistono,  e testimoniano la beltà con cui la Natura e l'Umanità sono riusciti a farsi strada  attraverso i duri millenni della storia. 


Come giovane donna sono orgogliosa  di essere, a guisa d'artisti e poeti, irrimediabilmente attratta dal bello e dall'ordine naturale delle cose.



Quando mi reco in montagna a contemplare le vertiginose alture ho piacere a vedervi conifere e betulle, e quando, in vacanza, siedo sugli scogli a rimirare il mare godo nel veder accanto a me palme e aranci.


La bellezza, come affermano i pitagorici, sta nel rigoroso ordine con cui la Natura pone le sue creazioni all'interno dello spazio e del tempo.


E la stessa cosa vale per il genere umano. Ad ogni ceppo etnico appartiene un dato territorio, e l'incrociarsi di queste due cose - la discendenza ed il territorio- danno luce ad un meraviglioso intreccio culturale rappresentato poi dalla Religione e dalla Tradizione.


Nel volto sorridente di ogni persona che incontrate per strada, bianca, nera, rossa o gialla che sia, vi è cantanto l'elogio alla natura e del progresso dell'umanità.


Nella punta del suo naso, nel colore della sua pelle, nella particolarità dei suoi capelli, nella forma dei suoi occhi vi sono incisi miliardi di anni di evoluzione e tradizione, il suo patrimonio genetico è una miniera di storie, fedi, credenze e tradizioni meravigliose che si sono unite nel fiorire ancestrale dell'Evoluzione.


Amare l'umanità, la più bella creazione del Signore - sempre ammesso che esista- vuol dire proprio onorare e glorificare la magnificenza delle diverse culture.


A riguardo consiglio di leggere " Il Mito del sangue" e " Sintesi della dottrina della Razza" di Evola.

Questi testi tessono un'elogio sulla differenza razziale e ne identificano due piani: Uno spirituale ed uno sociale. Nella "Sintesi della dottrina della Razza" è esposta un'analisi filosofica e politica dell'onesto riconoscere un ventaglio di differenti bellezze etniche. Il razzismo , che permette di sentirsi parte di un gruppo generandocosì un sentimento comunitario che affonda le sue radici nel suolo, è visto come mezzo con cui rafforzare l'amore e la fratellanza tra individui simili.

Il mondo è un prezioso mosaico di comunità, paesi, razze e popoli diversi, che vanno preservati nella loro bellezza . La globalizzazione muostruosa ha permesso che gli inglesi conquistassero le " Le Indie" e che con la forza estirpassero i Cheroki e le altre tribù di pelli rossa che vi vivevano...


Le migrazioni di massa sono un crimine aberrante contro all'umanità!

Eliminare un popolo ibridandolo con altre etnie è un olocausto, è il segnarne la morte!



Ed, in una società in cui l'uomo ha appreso a dominare la passioni più vili , a cavalcare la tigre, sarà finalmente possibile definirsi " razzisti per amore" senza destar le proteste di chi ipocritamente finge di non vedere le differenze che contraddistinguino le differenti ricchezze culturali e geografiche del pianeta. <3


Che la Pace , la Serenità e la Gioia possano sempre accompagnarvi


Un Abbraccio,

Ada Urmensch












Poesia- Dimora Artica

Dimora Artica-Luogo d’Origine

Dolce terra in cui mi son fatta grande,
altura, tra il Vedeggio e il Cassarate
Dimora Artica in cui il cor s’espande
Rinvigorita dalle lotte passate.

Bimba, ero cullata dalle betulle.
Poi, caddi tra ricci, cardi e rovi
e così l’animo mi si fece specchio:
Scosceso, come i Denti della Vecchia,
celeste, cheto, come il bel cielo
ch’esiste perchè voluto dal Ceresio.

Io son anarchica-
ed orfana di ragione;
M’avvalgo solo della Natura
per valutar ogni situazione:
Son il sangue degli avi ed il suolo
che fan di me una nativa pura.

L’Amor ch’esonda dai miei cari posti
fa’ di tutto il Ticino un paradiso:
Questa è la mia Terra non perchè l’ho scelta:
ma perchè il fortuito nascer me l'ha imposto.

Il mio sangue vien dalle fonti dei monti
del bel Malcantone e della val Colla.
Spremute di sassi dissetavan i morti
ch’erissero questa nostra tradizione.

L’Amor è un sentimento- può calare
La stirpe e la Terra- non possono crollare.





giovedì 13 novembre 2014

Il quarto reich anarchico- Un' Europa di regioni Autonome



Il vero volto dell'Europa:
la confederazione spinta all'estremismo

L'Assemblea delle Regioni d'Europa (ARE)  è una rete indipendente di regioni all’interno dell’Europa geografica. 

Essa rappresenta oltre 270 regioni appartenenti a 33 paesi differenti. L’ARE è un forum per la cooperazione  interregionale.

L’ARE è stato fondato nel 1985 nella provincia del Brabante Vallone, in Olanda. Inizialmente era composto da solo 47 regioni e 9 organizzazioni interregionali che sono andate poi aumentando.
Secondo l’Are, una regione deve godere di una propria (parziale) autonomia e dev’essere rappresentata da una propria politica, esercitata da un’assemblea regionale eletta democraticamente e direttamente.


L’ARE vuole:

·         Promuovere la modernizzazione e l'internazionalizzazione della governance regionale
·         Promuovere l'innovazione, la crescita e il lavoro nelle regioni europee
·         Affrontare le sfide poste dai cambiamenti demografici, dalla migrazione, dalla sanità e dall'esclusione sociale
·         Assicurare lo sviluppo sostenibile e lottare contro al degrado ambientale
·         Sviluppare la democrazia attraverso la diversità e promuovere la diversità nella cultura, nei media e nell'educazione


·         Creare un ambiente sicuro per i cittadini

mercoledì 12 novembre 2014

Elogio alla Divisa Scolastica

Elogio alle uniformi scolastiche

La divisa scolastica: Affetto, Senso d'Appartenenza e libertà


Fin dalle ere più remote della storia l’uomo  ha sempre mostrato il suo impegno per dare agli abiti, oltre che al valore estetico, un valore simbolico.
Le incisioni rupestri ritrovate nelle grotte preistoriche ed i video clip di Lady Gaga hanno una cosa in comune: Mostrano lo stretto rapporto che vi è tra il vestire e la propria posizione sociale e/o spirituale.

 Gli antichi Celti Leponzi , della regione Insubrica, amavano adornare il proprio  corpo con simboli celesti ed indossavano elmi dalle forme peculiari per caratterizzare la propria identità, esattamente come oggi certi giovani ragazzi amano farsi define “ Punk” “ intellettuali” “ Hipster” “ metallari” “ Skin heads” in virtù di un particolare modo di vestirsi. Negli adolescenti un segno d’appartenenza ad una determinata “filosofia” di vita può essere mostrata appunto portando creste o vestendosi con abiti  che ricalcano lo stile dei propri idoli musicali o politici, o, al contrario, facendo apposta ad indossare abiti discreti e semplici che contraddistinguono dall’orgia di colori che è la moda attuale.

Negli adulti il bisogno di tradurre le proprie posizioni in simboli vestiari od orpelli viene mantenuto: Un piccolo crocefisso al collo, una cravatta di marca,  le scarpe da basket o una cintura con delle edelweiss sono tutti simboli con cui un individuo afferma , seppur in modo minimo, il proprio IO  mediante la ricerca estetica .
La divisa dei poliziotti,il foulard degli scout, il velo delle suore e le tute sportive dei calciatori famosi, portati con orgoglio, sono uno strumento, anche un po’ ludico, tramite cui viene affermata drasticamente una propria scelta di vita e l’appartenenza ad un determinato gruppo. Allo stesso modo, anche la divisa scolastica può essere uno strumento con cui rafforzare , anche simbolicamente, la volontà nel concludere al meglio delle proprie facoltà la scuola frequentata.

Per i ragazzi, in particolar modo quelli delle scuole medie, indossare un'uniforme – col logo della propria sede ed il pin della propria classe- sarebbe davvero una bella opportunità per potersi contraddistinguere dagli altri babbani“ Che non sanno cosa vuol dire la fatica di studiare in quella scuola”.  Tramite la divisa scolastica è possibile affermare con determinazione , per  8 ore al giorno, la propria identità pubblica. Che poi nel privato i ragazzi amino indossare gli anfibi con la punta di ferro o le scarpe col tacco leopardate,  le bretelle o le minigonne, le t-shirt  colorate o le camice bon-ton ,  le felpe fluo o le gonne nere ben venga: La creatività dei giovani è sempre apprezzata ed, entro ai limiti dell’igiene , dell’amor proprio e della decenza, va anche incoraggiata.

L’idea di adottare un simbolo con cui contraddistinguere i nostri ragazzi nelle scuole pubbliche sarebbe, a parer mio,  davvero un ottimo modo per rafforzare il legame affettivo all’interno delle classi e delle singoli sedi. Inoltre l’adottare un abito identitario, come nel caso dello scoutismo, che in Ticino ha grande popolarità, verrebbe vissuto dai giovani intelligenti in modo in modo ludico, giocoso ed entusiasta, perchè non va a minare quella che è la vita privata degli individui e perchè darebbe anche la bellissima opportunità...di far prevalere la sostanza di ognuno sulla quella che invece è la forma. La divisa, oltre che un ruolo motivante ed identitario ed un’ottimo mezzo con cui apprendere l’ordine e la pulizia, sarebbe anche un’ottimo strumento con cui arginare la piaga del bullismo.

Quante volte accade, purtroppo, che un ragazzino solo perchè in grado di vestirsi più figo degli altri riesce per questo a conquistare un posto da leader in una classe? La divisa costringerebbe tutti a perdere il potere “estetico” che giocano sugli altri, costringendo poi i “ bulletti” ad imporsi sui compagni non più con lo stile del vestiario bensì mediante l’intelletto e le idee. In ogni caso, un leader carismatico, con o senza divisa, non perderebbe il suo statuto da capoclasse ed allo stesso modo chi è sicuro delle proprie posizioni e del proprio stile di vita non lascerà dipendere da due pezzi di stoffa la propria personalità. Quindi, chi maggiormente si lamenterà del dovere indossare una divisa, saranno proprio i ragazzi più deboli ed insicuri che avranno paura di veder svanire la propria persona dietro ad un simbolo.

Al fine quindi di promuovere la libertà di espressione dei ragazzi, mediante canali non solamente estetici,  si potrebbe pensare di rendere obbligatorio l’uso delle divise nelle scuole elementari ed in quelle medie.

Contro al giovanilismo

Diamo retta all’anarchico Robert Poulet: cessiamo, una volta per tutte, di sguazzare nell’illusione che la gioventù sia la parte più bella della vita. Durante la giovinezza l’individuo non è in grado di controllarsi ed è in balìa delle emozioni, schiavo delle passioni e della superbia. Solo con l’età adulta, dopo aver imparato a combattere i propri vizi e le pulsioni morbose, potrà dirsi finalmente libero. Dal sapore deliziosamente Kantiano, il saggio “Contro la gioventù” è un elogio all’autocontrollo ed allo “sforzo per diventare adulti” come strumenti per la realizzazione di sé.

Poulet, nato a Liegi nel 1893, imparò dai gesuiti l’arte dell’autocritica, e poi, come combattente durante la prima guerra mondiale – prima di dedicarsi al cinema – imparò l’importanza della lotta. Nel suo libro questi elementi – uno passivo, d’indagine di se stessi e l’altro attivo, di azione nel mondo – conducono ad una tesi che non si confà per nulla alla nostra società. In un’Italia imbambolata da Renzi, presa a calci dagli stipendi dei calciatori ventenni ed acciecata dai seni di modelle e cantanti poco più che minorenni sostenere che i giovani siano una vile masnada di lemmings può apparire anacronistico. Invece è più attuale di sempre: mai come oggi la gente si rincitrullisce con le selfies – vetrine in sui esporre la propria carne o le proprie prodezze – e con le vanterie più trash(scusate il neologismo) che ci si potrebbe immaginare.


Oggigiorno, agli albori dell’era cibernetica – ancor più che nel 1934, anno in cui uscì quest’opera illuminante – è necessario parlare di antigiovanilismo. Come afferma Poulet, l’infante e l’adolescente sono succubi dei loro vizi e capricci, e perdipiù non possiedono la capacità di discernere il giusto dall’edonismo. Spesso, nel caso degli idealisti più illusi ed ingenui, la filantropia muta in uno sperpero d’amore verso ai parassiti più immeritevoli che mira solamente a rafforzare l’immagine di “personaggio” che il giovane vuol intepretare. Perchè , come afferma l’arguto pensatore, i giovani , oltre che ingenui e superbi, sono sempre impegnati ad imitare modelli fittizi e a giocare ruoli che non appartengono loro. Istrionici e vanagloriosi ” gli efebi e le pulzelle”, i cui difetti – narcisismo, mancanza di pudore, incontinenza, ubriachezza, lussuria ed eccessi – sono elogiati da MTV o in Facebook come se fossero dei modelli da ammirare o invidiare. Ciò che una volta era vizio, ora è lodato dalle masse come virtù.


Questo bellissimo libro rivoluzionario non è però una becera critica all’età della spensieratezza: È, anzi, un trarne elogio in quanto è proprio essa che permette di compiere lo sforzo del diventare adulti. L’uomo, riuscendo ad arginare gli egoismi e a distaccarsi dalla frenesia di stare continuamente al centro dell’attenzione – atteggiamento caratteristico dei bambini – può finalmente dirsi vittorioso. Si, perchè riuscire finalmente a dominare i propri impulsi più bassi ed adoperare la forza per seguire ciò che vienre ritenuto giusto la ragione , e non ciò che il sentimento o la voluttà indicano essere il bene, è una battaglia durissima. E, per citare Léon Degrelle in Militia, “ non vi è vincita senza fatica”.


Presso tutte le società, eccetto la nostra occidentale, i giovani sono visti con disprezzo proprio per via della difficoltà che mostrano nel discernere l’amore dalla passione ed il capriccio dalla necessità. La nostra epoca , sfregiata dal lassismo famigliare, sta degenerando all’eccesso. I genitori anzichè educare i figli con una sana sberla, com’è esortato nella Bibbia, non fanno che viziarli ed acconsentire ad ogni loro piagnucolìo, rendendoli ancora più deboli. Ciò è causa del decadimento dell’intera società, anche sul piano economico e politico, perchè l’individuo, sentendosi oggetto d’amore incondizionato a prescindere dalla sue azioni, non impara il significato di “meritocrazia”. Un bambino deve sapere che non è vero che i genitori lo amano a priori solo perchè è uscito dalle loro gonadi. Se un giovane si comporta da pezzente, si droga, non lavora, può benissimo venir abbandonato. Ed è giusto così. Neanche l’amore materno deve essere presunto come gratuito, cosa che invece oggi è data per scontata.

I nonni non possono pretendere di vedersi curare da giovani che fin da piccoli hanno educato a credere di essere speciali, unici ed al centro del mondo. È evidente che il rapporto educativo che una coppia di genitori ha nei confronti di un un paio di bambini – trattati a guisa di divinità imberbi sulla terra – è ben diverso da quello di una famiglia che conta una decina di figli. Se una volta i genitori erano troppo staccati dai bambini, attualmente, come è ben spiegato nel capitolo “Gioventù d’oggi” vi è l’opposta tendenza ad elogiarli allo stremo e far tutto per loro. Senza nulla in cambio. L’idea che i genitori debbano amore incondizionato nei confronti dei bambini è una credenza fallace dell’era postmoderna, che si sposa bene con l’idea capitalista del comprare sempre più merce inutile.

Dalle pagine di Robert Poulet si riesce ad intendere che l’Anarchia , ossia la capacità di auregolarsi ponendosi da soli i propri limiti, scegliendo individualmente di sottostare all’imperativo categorico Kantiano, può aver luogo solo nell’individuo adulto che ha già compiuto lo sforzo di maturare. La dimostrazione che l’indisciplinato acconsentire ad ogni vizio e capriccio è causa di abberranti comportamenti, nota Poulet, ci è data dal metodo pedagogico del filosofo americano Dewey: i bambini da lui allevati, alle quali non veniva imposta la minima regola , “affinchè le costrizioni non intacchino la loro personalità” si ritrovavano a razzolare e a comportarsi come galline in un pollaio e nell’età adulta non riuscivano a liberarsi da questo stato di minorità caratteriale data loro dall’indisciplina.


Vedendo oggi quei ragazzi, imbruttiti ed inselvatichiti da un’educazione troppo permissiva non resta che chiedersi se, forse, il 1968 con le sue presunte “libertà” non sia invece stato l’anno della condanna della nostra razza. Il precetto biblico “Onora il padre e la madre” ha la funzione, a lungo termine, di salvare antropologicamente una civiltà. Il testo sopracitato , che già settant’anni fa guardava con diffidenza all’elogio massmediatico della gioventù, affermando che una una cultura “pubocentrica” avrebbe avuto come conseguenza l’indebolimento della civiltà occidentale, oggi risulta essere stato profetico. Citando Papini, si può diagnosticare di essere irrimediabilmente decaduti in una società in cui vige la pedocrazia.


Forse, l’Isis sta diventando così forte proprio perchè offre ai giovani una cosa che noi abbiamo smarrito: valori forti, tradizioni, principi, rispetto degli anziani e regole salde a cui aggrapparsi.

Poi, una volta che queste forme saranno diventate il contenuto dell’individuo, si potrà essere veramente anarchici, individualisti e liberi. Non dovere più niente a nessuno. E trovare nella compostezza dell’anziano molta più gioia che nel caos dell’infante.

Liliane Tami